“Qualche giorno fa l’ANAC, a cui avevo presentato un esposto, mi ha comunicato l’avvio di una procedura di istruttoria sulla gara recependo i miei rilievi. Nonostante questo la Regione invece di fare mea culpa, sembra intenzionata ad andare avanti con un bando che, così come attualmente strutturato, comporterebbe solo un aumento dei costi senza garantire la libera concorrenza”. Il consigliere del Movimento 5Stelle Mario Conca non intende mollare la presa sulla sulla gara per servizio di lavanolo, predisposta da InnovaPuglia S.p.A. in un unico lotto per un importo di 187 milioni di euro per una durata effettiva di sette anni. Nei mesi scorsi Conca presentato interrogazione e esposti ad Anac e Corte dei Conti.

“Ho più volte segnalato al Presidente Emiliano – ricorda Conca – la necessità di predisporre una gara quantomeno divisa in due prezzi: quello chirurgico, il cui importo di riferimento ANAC per la fornitura giornaliera di biancheria piana è di € 4,20, e quello non chirurgico, il cui prezzo di riferimento ANAC è di € 3,30. Nel bando in parola, invece, è stato utilizzato solo il prezzo della tabella ANAC per il lotto chirurgico di € 4,20 al giorno per la fornitura di biancheria piana stimata in 3.098.000 pezzi, con un aumento dei costi per i pugliesi di circa 15 milioni di euro”.

“Una decisione – sottolinea – che non ha giustificazione anche secondo l’ANAC, ora la stazione appaltante, InnovaPuglia, ha trenta giorni di tempo per le controdeduzioni. La suddivisione in più prezzi è necessaria perché all’interno di uno stesso presidio, ospedaliero o distrettuale, coesistono più attività, che solo in minima parte afferiscono all’area chirurgica. In attesa dell’esito del ricorso che la Regione ha presentato al Consiglio di Stato, si continuerà con la proroga della gara del 2017, relativa alla sola Asl Bari, che prevede un prezzo di € 2,47 per giornata di degenza”.

“La Regione deve annullare in autotutela la gara e predisporre un’altra suddivisa in più prezzi per le diverse aree – conclude Conca – per non far sprecare soldi ai cittadini, risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare la qualità della sanità pugliese, la cui percezione dal basso è assolutamente insufficiente”.