Nel corso di un’attività di controllo e vigilanza del litorale, gli uomini della Guardia Costiera di Bari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale hanno condotto un’operazione che ha portato all’accertamento di abusi perpetrati in danno del demanio marittimo da parte del titolare di una nota pescheria di Bari – San Giorgio, resosi responsabile della realizzazione di innovazioni non autorizzate.

Nel corso del sopralluogo finalizzato ad una verifica dell’attuale stato dei luoghi, gli uomini della Guardia Costiera hanno avuto modo di accertare che, in difformità della licenza di concessione demaniale marittima già rilasciata per il mantenimento di un manufatto destinato alla vendita di prodotti ittici freschi ed un attiguo impianto di stabulazione mitili, risultavano realizzate ulteriori opere abusive occupando abusivamente in ampliamento un’ulteriore area di circa 105 metri quadri.

Abusivi sono risultati un locale in muratura adibito a ricovero del gruppo elettrogeno; un vano prefabbricato coibentato, adibito a ricovero degli impianti per il prelievo di acqua di mare, con relativa condotta protetta da una struttura di rinforzo realizzata in calcestruzzo;
un varco di accesso della larghezza di 8 metri circa, realizzato sul muro di delimitazione lato mare, con relativo portone metallico; 2 locali adibiti a deposito, con annesse rampe di accesso in muratura; unastruttura lignea, con finestrature in vetro, destinata a locale per la ristorazione, posizionata su un basamento realizzato in calcestruzzo, con pavimentazione in gres e arredata con n. 10 tavolini, sedie, un fungo/stufa per il riscaldamento e bancone di servizio, per una occupazione di circa 60 metri quadri e un locale in muratura con copertura in legno adibito a magazzino.

Tutte le strutture/opere abusive, per una superficie complessiva di ingombro di mq. 260 circa, sono state poste sotto sequestro senza facoltà d’uso, mentre il titolare della pescheria è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per violazione dell’art. 54 del Codice della Navigazione e dell’art. 24 del relativo Regolamento di esecuzione.