Il pregiudicato Vito Martiradonna, per tutti Vitin l’Enel, intratteneva rapporti con la polizia giudiziaria e i Servizi segreti per ottenere informazioni sulle indagini. È quanto emerge dall’inchiesta della Dda di Bari sulle scommesse illegali che ha portato ieri a numerosi arresti, tra cui il cantante neomelodico Tommy Parisi, figlio del boss di Japigia Savinuccio.

Considerato il re delle scommesse di Bari, Martiradonna di sicuro conosce personale in forza alla Squadra Mobile di Bari” e “di sicuro ha incontrato un funzionario dei servizi segreti con il quale ha affrontato il problema delle indagini” si legge negli atti dell’inchiesta, che ha quindi documentato tutto.

“Non è sicuro se poi ci sia stato un seguito – si legge ancora -, un effettivo interessamento alle indagini da parte dell’agente dei servizi, di certo gli incontri con ufficiali della Polizia giudiziaria della Gdf deporrebbero in tal senso”. Tuttavia – riportano gli atti – “l’incontro di un agente dei servizi segreti con un condannato per mafia è di per sé un fatto allarmante, ancora di più se questo ha avuto ad oggetto le indagini sul suo conto”.