A scanso di equivoci, una doverosa premessa: viaggiavamo a 78km/h, 28 chilometri orari oltre il limite di velocità, e pagheremo la multa, sacrosanta, che non contesteremo. Ma detto questo, la sola parola che ci viene in mente è “criminale”. Non c’è altro aggettivo per descrivere il modo in cui è stato posizionato il cartello di segnalazione obbligatorio per avvisare gli automobilisti della rilevazione, posto dagli agenti di Polizia Locale in servizio questa mattina su via Trisorio Liuzzi, tra Carbonara e Loseto in direzione Adelfia.

Criminale, sì, perché l’avviso era piazzato subito dopo la curva, in un modo che era impossibile vederlo per tempo e non si aveva la possibilità di rallentare, con l’auto di servizio nell’ampia area di sosta, ma fuori dal cono di vista dei conducenti in arrivo. In pratica, è sembrato che il servizio di rilevazione attuato questa mattina servisse solo a rimpinguare le casse del Comune.

Chi come noi percorre quella strada tutti i giorni, più volte al giorno, sa che praticamente nessuno viaggia rispettando il limite di 50 km/h, ovviamente non è una giustificazione, ma se davvero il servizio fosse stato per fare un po’ di prevenzione e favorire la sicurezza stradale, allora il cartello doveva essere posto prima della curva, come fatto altre volte.

A nessuno piace essere pizzicato in contravvenzione, ma cadere in trappola è insopportabile, specie se a preparare “l’imboscata” è chi dovrebbe essere dalla parte del cittadino, non contro di lui. Il fatto, poi, che dopo la nostra osservazione il servizio sia terminato di colpo, è certamente una coincidenza. Ne siamo certi, così come siamo certi che quel cartello è “criminale” – essendo stati testimoni oculari – perché induce a inchiodare alla sua vista, creando continuamente il rischio di un tamponamento.