Tutto è iniziato intorno all’ora di pranzo, o comunque in tarda mattinata. Lentamente sono arrivati i primi mezzi delle Forze dell’Ordine, sparpagliati tra piazza Moro, via Caduti di via Fani, corso Cavour. Tutta l’area intorno alla palazzina dell’ex FerrHotel, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, si è gremita di camioncini, pattuglie, gazzelle e via dicendo.

Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Guardia di Finanza e i Servizi Sociali del Comune si sono ritrovati per procedere allo sgombero dell’immobile, abitato da una quarantina di persone prevalentemente di origine somala. Uno dei tanti segreti di Pulcinella che Bari quotidianamente offre, al pari dei tuguri dislocati qua e là, con una concentrazione particolare per le vie del quartiere Libertà, tra via Dante, via Ravans, via Nicolai, solo per citarne alcuni, e di cui solo recentemente il sindaco e la pubblica amministrazione sembrano essersi accorti, risvegliati improvvisamente dal loro coma profondo.

Tutto si è svolto in un clima di calma quasi surreale, quasi non fosse minimamente necessario il massiccio dispiegamento di forze messo in campo dopo il provvedimento del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza della Prefettura di Bari. Sono arrivati quando quasi tutti gli “ospiti” si trovavano a mensa per mangiare, il che ha naturalmente agevolato le operazioni, ma anche destato qualche polemica tra gli occupanti presenti: “Non si fa così” ha detto il loro portavoce.

Nessuno dovrebbe rimanere per strada, quelli che lo hanno richiesto troveranno una sistemazione grazie al supporto del Comune che provvederà a dislocarli in strutture di accoglienza pubbliche tra Santo Spirito, Palese, il quartiere San Paolo e via dicendo, gli altri faranno da soli, anche se non tutti hanno le idee ben chiare: “Non so dove andrò” ci ha detto un ragazzo portando via le sue cose, ristrette in pochi borsoni malmessi.

“Grazie al lavoro interistituzionale svolto con la Prefettura, la Questura, l’Asl Bari e le Forze dell’ordine – fanno sapere dal Comune – si è risolta positivamente la vicenda dell’ex Ferrhotel, utilizzato da anni da persone migranti come luogo abituale di dimora. I locali della struttura sono stati liberati e chiusi all’accesso del pubblico su disposizione della Prefettura”.

“I migranti presenti all’interno del Ferrhotel, in condizioni assolutamente precarie e non dignitose – si legge nella nota diffusa dalla pubblica amministrazione – hanno avviato da settimane, su loro specifica richiesta, un dialogo e un percorso di mediazione culturale con l’assessorato al Welfare, che ha predisposto uno sportello presso la sede dell’assessorato, in piazza Chiurlia, dedicato all’ascolto delle loro istanze e finalizzato a programmare piani individuali di accoglienza e sostegno al fine di migliorare le loro condizioni di vita generali”.

“Al momento – prosegue la nota – sono complessivamente 19 le persone che, dopo l’interlocuzione con lo sportello comunale, sono state inserite in strutture di accoglienza, tra cui la Casa delle Culture, gli S.P.R.A.R. e le Case di comunità comunali. Altri 10 sono in fase di inserimento nelle strutture residenziali. Tutti coloro che non sono ancora stati intercettati, potranno recarsi nelle prossime ore, presso lo sportello comunale per avviare l’inserimento in struttura.

“Nel corso delle operazioni è stato assicurato il servizio degli assistenti sociali e degli operatori del P.I.S. al fine di supportare le persone in condizioni di maggiore fragilità e difficoltà. Sul luogo era presente anche un’equipe della Asl che si è resa disponibile a verificare le condizioni di salute dei migranti presenti. Coinvolta anche l’Amtab che ha accompagnato i migranti nelle varie strutture di accoglienza individuate. Sono stati inoltre predisposti ulteriori 40 posti di accoglienza straordinari – conclude il comunicato del Comune – nel caso in cui dovesse emergere la necessità di ospitare persone non intercettate prima della giornata odierna”.