Il precedente di 4 anni fa, quando gli aspiranti furono tutti bocciati allo scritto, non giova al Comune di Altamura, e così quando ieri in sede di prova psicoattitudinale qualcosa è andato diversamente da come si aspettavano, alcuni candidati hanno avuto da ridire, tanto che in Comune è già arrivata la richiesta di annullamento del concorso. Parliamo di quel bando per due posti a tempo indeterminato da Istruttore direttivo di vigilanza categoria D1.

Tanto per iniziare, stando a quanto riportato nella pec che invoca l’annullamento del concorso, ieri non c’è stato il sorteggio delle 30 domande fra le canoniche tre buste, bensì è stata consegnata ai presenti una traccia unica, al contrario di quanto accade in tutti i concorsi da che mondo è mondo.

Sui sette fogli con le domande consegnati ai candidati, riporta sempre la pec, non è stato apposto il codice meccanografico per garantire l’anonimato in sede di correzione degli elaborati da parte della commissione, ma è stato apposto solo e unicamente il timbro del Comune con la firma di un commissario, con tanti saluti alla legalità e alla trasparenza.

Quello che ha fatto saltare la mosca al naso, però, è stato il meccanismo di attribuzione del punteggio: tutto regolare per quanto riguarda le risposte corrette (1 punto), quelle omesse (0 punti) e quelle sbagliate (-0,5 punti). Discorso diverso per quelle domande riportati una cancellazione vicino alle risposte.

Cinque minuti prima dell’orario di consegna, riporta ancora la pec, la commissione ha fatto sapere che, nel caso qualcuno tra gli aspiranti avesse cambiato idea prima consegnare il plico alla commissione, marcando la nuova risposta e vergando accanto a quella ritenuta sbagliata la parola NO, la commissione avrebbe attribuito 0 punti, ovvero nessuna penalizzazione.

Non è sfuggito il fatto che in questo modo l’elaborato sarebbe stato perfettamente riconoscibile. Aggiunto al fatto che la prova, riferiscono i candidati, non si è svolta in territorio comunale di Altamura, ma bensì Gravina, c’è più di un motivo che alimenta i dubbi