I Carabinieri hanno eseguito un provvedimento restrittivo a carico di due pregiudicati bitontini, Domenico Conte e il suo gregario Danilo Gentile, per l’agguato mafioso avvenuto avvenuto il 14 marzo scorso, contro esponenti del clan Cipriano.

I criminali sono stati ritenuti responsabili di lesioni personali aggravate, detenzione e porto abusivo illegale di armi, spari in luogo pubblico e reati commessi in concorso tra loro, con l’aggravante di aver agito per favorire il sodalizio mafioso di appartenenza. L’esecuzione delle 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere seguono temporalmente le precedenti  realizzate dal Comando Provinciale di Bari e dalla locale Questura il 17 marzo, il 20 aprile ed il 27 maggio 2018, nonché quella avvenuta il 10 settembre dello stesso anno dal Nucleo Investigativo.

La vicenda s’inquadra nella violenta faida in corso tra due gruppi criminali di Bitonto, in lotta per conquistare il controllo delle piazze spaccio: da un lato, il sodalizio dei Conte, dall’altro quello dei Cipriano, attivi in periferia e nel borgo antico. Contrasti armati  che sono culminati il mattino del 30 dicembre 2017 con l’accidentale uccisione dell’83enne Anna Rosa Tarantino e con il ferimento di un affiliato al gruppo Cipriano.

I destinatari del provvedimento, il 48enne Conte, al vertice dell’omonimo sodalizio e attualmente detenuto nella Casa Circondariale di Agrigento e il 23enne Gentile, nella serata del 14 marzo scorso hanno messo in scena un raid punitivo nei vicoli del centro storico per eliminare un esponente del sodalizio rivale. Atto di risposta armata al ferimento  avvenuto il 23 febbraio ai danni di due sodali Giuseppe Antuofermo e Luca Caldarola. I due indagati si sono posizionati sul tetto di un’abitazione nella centralissima Piazza di Porta Robustina   armati di una pistola calibro 357 magnum. Non appena scorto il rivale nella residenza della vittima designata, hanno esploso 5 colpi, mancando il bersaglio, ma colpendo la gamba destra di striscio dell’innocente estetista 29enne Angela Caldarola. La donna ha riportato 4 giorni di prognosi per la ferita subita.

Le indagini hanno consentito di rinvenire sul tetto dell’abitazione i cinque bossoli esplosi dagli indagati, così come di ricostruire nel dettaglio gli eventi di quella serata. La successiva collaborazione con la giustizia da parte di gregari di spicco del sodalizio Conte, ha permesso di arricchire ulteriormente il quadro probatorio raccolto e di attribuire le responsabilità ai destinatari dell’odierno provvedimento.