Una serata apparentemente tranquilla, il gelato con gli amici, poi l’arrivo dei bulli, la provocazione e il pestaggio. Francesco ripercorre con amarezza quello che ricorda dell’aggressione avvenuta sabato scorso nel cuore della movida barese.

“Sono intervenuto per difendere mio cugino perché per me è come un fratello – racconta Francesco – Ho ricordi fino ad un certo punto perché poi sono svenuto. Purtroppo nessuno è intervenuto per aiutarci”.

“Non vogliamo vendetta – sottolinea la zia di Francesco – ma protezione. Nessuno dall’Amministrazione ha espresso solidarietà perché purtroppo siamo dei poveri cristi di cui non frega niente a nessuno. Non è possibile che i nostri ragazzi non possono uscire tranquilli la sera”.

E proprio sul tema della sicurezza punta il dito il consigliere comunale Giuseppe Carrieri che intanto ha portato le scuse del Comune di Bari: “Non è la prima volta che succede una cosa del genere. Dobbiamo tornare a presidiare il territorio: in particolare dobbiamo controllare il cuore della movida barese con presidi fissi delle forze dell’ordine”.