La carenza medici e infermieri che sta provocando innumerevoli disagi in tutta la Puglia, miete vittime anche all’ospedale Perinei. Dopo il Policlinico e il Pediatrico di Bari, dunque, anche l’ospedale della Murgia deve fare i conti col personale ridotto ai minimi termini, costretto a sobbarcarsi ore e ore di straordinario.

Il direttore di Presidio Labate, infatti, ha comunicato al direttore sanitario della Asl Bari e alle Unità Operative del Perinei che, a partire da ieri, 27 luglio, sono sospesi i ricoveri in Ortopedia. I pazienti che ne avessero bisogno, magri perché provenienti dal pronto Soccorso, dovranno essere trasferiti in altri analoghi reparti, primo fra tutti quello dell’ospedale San Paolo, a Bari.

Secondo alcune indiscrezioni, in Prefettura non sarebbe stata inviata l’adeguata comunicazione per tempo. Se così fosse, si configurerebbe l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Abbiamo provato a contattare telefonicamente il direttore di Presidio per avere conferma o smentita delle voci in proposito, ma senza successo. Viene comunque da chiedersi: davvero non si poteva fare diversamente? Era forse possibile, per esempio, accorpare Ortopedia con Chirurgia per cercare di evitare il blocco dei ricoveri? Le reazioni, intanto, non si sono fatte attendere.

“È assurdo privare un territorio di 150 mila persone di una branca basilare quale l’ortopedia, che costringerà per mesi o settimane i murgiani a subire l’ennesimo sopruso o privazione”. Sono parole dure del consigliere regionale del M5S Mario Conca, pronunciate  commentando la decisione di sospendere i ricoveri nel reparto di ortopedia dell’ospedale dell’Alta Murgia.

“Si depotenzia la medicina – continua il pentastellato – per non chiudere l’Osservazione Breve Intensiva (OBI); si rimandano i trapianti di cornea per le lungaggini tecniche e non si assumono ortottisti; non si assiste adeguatamente il malato oncologico per carenza di dirigenti medici; si chiude il reparto di urologia rimandando a settembre/ottobre gli
interventi programmati, dopo aver fatto day hospital, noncuranti dei pazienti costretti a sofferenze e consigliando loro di andare al pronto soccorso in caso di malore; si continua ad avere la gestione primariale di un pronto soccorso ad interim che eroga un pessimo servizio di cui sono stato spesso testimone oculare”.

“L’elenco purtroppo sarebbe ancora lungo – aggiunge Conca -. Il tutto senza dimenticare che i cittadini dell’Alta Murgia devono correre quando gli viene l’infarto perché baroni e privati, grazie ad una politica e dirigenza compiacente, devono curare i loro interessi
infischiandosene della vita o qualità di vita residua delle malcapitate persone. Ora gli tocca anche ricoverarsi altrove per una frattura e tutti coloro che avevano interventi in elezione dovranno continuare a stringere i denti. Anche in questo caso si sarebbe potuto far cessare i ricoveri di un reparto barese, invece no, meglio privare i figli della Murgia”.

“So bene che c’è carenza di specialisti, ed infatti da anni vado dicendo che andrebbe abolito il numero chiuso delle università, andrebbe agganciata la specialistica al fabbisogno epidemiologico e alla quiescenza e andrebbe abolita la legge Tremonti fermo restando il pareggio di bilancio. Perché, però, quando si tratta di chiusure temporanee tocca sempre all’entroterra che è già abbondantemente sguarnito? Queste sono scelte precise – conclude – che nulla c’entrano con la carenza, questa è volontà precisa e certosina”.