“Le autorità italiane non avrebbero dovuto procedere alla confisca di numerosi terreni per costruzione abusiva senza previa condanna dei responsabili”. Questo è quanto ha sancito la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con una sentenza non appellabile.

Punta Perotti, il parco urbano ed ex complesso immobiliare edificato sul lungomare di Bari nel 1995, è elencato tra i beni indeditamente espropriati, insieme al Golfo Aranci di Olbia, al Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro di Reggio Calabria. Secondo i giudici, le autorità italiane hanno violato il diritto al rispetto della proprietà privata. La Corte europea si è riservata di valutare l’indennizzo.

Si tratterebbe di una sentenza uguale a quella del 2012, quando lo Stato italiano era stato condannato a risarcire la società che aveva realizzato il complesso edilizio a Bari con con 49 milioni di euro. Secondo l’ingegner Michele Matarrese, è probabile che il ricorso presentato da qualche proprietario abbia portato alla sentenza bis.