Picchiato in carcere Domenico Conte, il boss di Bitonto accusato di essere il mandante della sparatoria del 27 dicembre, nella quale fu uccisa per errore l’84enne Anna Rosa Tarantino. Il boss, dopo 37 giorni di latitanza, è stato catturato e condotto al carcere dove alcuni detenuti lo avrebbero aggredito con calci e pugni, provocandogli lesioni al volto e ad un orecchio.

Dopo gli accertamenti in ospedale è tornato in cella nel carcere di Bari, dove è detenuto in isolamento. L’agguato probabilmente è avvenuto nella zona di passeggio dove i detenuti si incontrano. Per il momento sul caso sta indagando la Procura di Bari. Gli inquirenti sono orientati a ritenere che lo stessero aspettando per dargli una lezione. Sentito sull’accaduto, Conte ha detto di non conoscere chi lo ha aggredito e di non capirne il motivo.

Il boss di Bitonto è stato ascoltato dagli inquirenti dove ha negato qualsiasi legame con l’omicidio dell’anziana e sul tentato omicidio di Giuseppe Casadibari. Il 30 dicembre 2017 è stata per Bitonto una domenica mattina di sangue, dove i due clan del posto, Conte e Cipriani, hanno dato vita a diverse sparatorie al fine di prendere il controllo dello spaccio nella città.

Stando alle indagini di Polizia e Carabinieri, coordinati dai pm Ettore Cardinali e Marco D’Agostino, a dare l’ordine di sparare per rispondere al fuoco nemico fu il capo clan Domenico Conte, facendo recapitare il messaggio ai killer tramite il suo braccio destro.