Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il comandante pro tempore della Polizia Locale sono stati denunciati da un cittadino per “Omissione di atti d’ufficio e istigazione a delinquere”. La querela è stata sporta presso la stazione dei Carabinieri di Bari Picone.

La vicenda è quella relativa alla recente realizzazione del murales sul muro perimetrale della occupata ex Caserma Rossani. Ciò che ha mandato il professionista su tutte le furie è stato il post del primo cittadino sulla sua pagina facebook. “Decaro afferma di non voler intervenire in quanto giudica esteticamente bello il murales – si legge nella querela -, pur ammettendo che il proprio dovere sarebbe quello di intervenire impedendo l’illegalità”.

Il post, in sostanza, dimostrerebbe come il Sindaco abbia volontariamente scelto di non intervenire per il ripristino della legalità, “commettendo un reato”. Nella denuncia, poi, compare una citazione all’altro murales, “quello con la scritta inneggiante la disobbedienza civile”. Il cittadino non si limita a chiedere un intervento per il “deprecabile” agire del primo cittadino oltre che la cancellazione dei due murales, ma invita la Procura a provvedere con immediatezza allo sgombero coatto della ex Casera Rossani, “in quanto violazione non solo delle norme penali, ma anche di ogni norma di sicurezza pubblica”.

La denuncia chiama in causa anche il Corpo della Polizia Locale, nella persona del suo comandante pro tempore. “Nonostante le ripetute segnalazioni, alcun efficace intervento veniva effettuato – aggiunge il cittadino -. Addirittura nella telefonata delle 13 circa, veniva falsamente dichiarato dall’operatrice che la realizzazione del murale era legalmente autorizzata”.

In tanti sostengono il mancato intervento del sindaco Decaro, autogiustificatosi per via della bellezza soggettiva del murales. La vicenda dell’ex Caserma Rossani riaccende la discussione sul tema della legalità e della presunta parzialità con cui in alcuni casi si procede ad effettuare controlli e sanzioni. Il dibattito è aperto.