Da finto avvocato penalista a operaio dell’Ilva di Taranto. Ruggero le sta provando proprio tutte per riuscire a raggirare qualche mal capitato. Dopo essersi liberto dei baffi, ha cambiato anche zona, trasferendosi tra Carbonara e Ceglie.

Se il primo tentativo di truffa non è andato a buon fine perché riconosciuto da un artigiano del quartiere, il secondo invece gli ha fruttato ben 40 euro. Intorno alle 6 di mattina, in via Vittorio Veneto a Ceglie, Ruggero, con la scusa di aver lasciato il portafogli e le chiavi a casa, ha chiesto i soldi della benzina per riuscire a raggiungere il suo posto di lavoro a Taranto.

“Mio padre inizialmente gli ha dato 20 euro – racconta il figlio del mal capitato – ma come se non bastasse ha avuto la faccia tosta di chiederne altri perché quei soldi erano pochi per raggiungere l’Ilva. Pensando fosse davvero un’emergenza, mio padre gli ha dato altri 20 euro”.