Due, ma anche tre piccioni con una sola fava. Nel nostro caso tutto è partito dalla mancata realizzazione di una strada. Eravamo andati presso gli alloggi comunali gestiti dall’Arca in via Glomerelli per denunciare il mancato collegamento con via Bruno Buozzi, documentando come gli inquilini dei 36 alloggi rischiano la vita più volte al giorno.

La nostra presenza non è sfuggita ad alcuni inquilini, convinti – dicono loro – che qualcuno dei residenti usi l’appartamento in maniera anomala. Suonando ai campanelli per capire qualcosa di più, ci siamo imbattuti in un residente che undici mesi dopo l’assegnazione sostiene di stare a prendere le misure per completare il trasloco dall’immobile in cui attualmente sconta le rate dell’affitto dei mesi precedenti insieme a moglie e figlio.

Abbiamo chiesto in giro, ma pare proprio che i congiunti in via Glomerelli non si vedano tanto. Addirittura cv’è chi sostiene di non averli mai visti nel palazzo. “Chi vi ha mandato?”, ripete l’assegnatario, come se attendesse la visita. La chiacchierata sull’uscio della porta di casa risuona con un’eco inconfondibile. “Non temo nessun controllo – spiega – ho la residenza e vengo spesso qui”. Ad un certo punto della discussione, però, l’uomo lancia un’accusa: “Se devo scasare (andare via ndr.) da qua, insieme a me devono scasare gli altri, perché c’è gente che ha altre proprietà”.

Al sesto piano, dell’altra palazzina il citofono non ha l’etichetta. Bussiamo per parlare con l’assegnatario, ma non risponde nessuno. È l’inquilina del primo piano a spiegarci perché la casa è vuota: “Era inadeguata alle esigenze degli assegnatari e per questo è stato chiesto un cambio con altri assegnatari”. Abbiamo chiesto spiegazioni all’Arca. L’Agenzia per la Casa ci ha fatto sapere che su via Glomerelli non risulta alcuna domanda. Non sappiamo come stiano davvero le cose, ma siamo mediamente convinti che un controllo a quasi un anno dalle assegnazioni sarebbe opportuno. Tanta gente ha bisogno di una casa, così come abbiamo potuto constatare a Palo del Colle, dove quattro famiglie hanno deciso di violare la legge occupando abusivamente 4 dei nuovi 18 alloggi comunali.