In queste settimane abbiamo raccolto decine di segnalazioni dai cittadini di Noci: “In diverse zone della città il nuovissimo impianto di illuminazione funziona a intermittenza”. Commenti e fotografie sui gruppi social che si occupano del paese dell’enogastronomia si sprecano. Tutti si pongono la stessa domanda: “Com’è possibile che nessuno intervenga per ripristinare il corretto funzionamento dei lampioni, costati alla comunità alcuni milioni di euro? La cosa ci è sembrata davvero molto strana e per questo abbiamo deciso di vederci chiaro.

Tra le tante doglianze dei cittadini c’è quella relativa al presunto mancato interesse delle autorità competenti. In realtà, le cose non starebbero propio in questo modo. C’è un’autorità, quella giudiziaria, che sul milionario appalto per la pubblica illuminazione avrebbe acceso i suoi riflettori già da alcune settimane. Ad indagare su quell’appalto pubblico e sul funzionamento a singhiozzo dei pali dell’illuminazione ci sarebbe addirittura un pool di pm della Procura della Repubblica di Bari, che avrebbero incaricato gli uomini del Nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.

Apprendiamo solo ora che il lavoro degli inquirenti è certosino. Ormai diversi giorni fa i finanzieri avrebbero effettuato alcune perquisizioni a casa e nei luoghi di lavoro di alcuni amministratori locali, oltre che negli stessi uffici comunali. Nell’occhio del ciclone è finito soprattutto il presidente del Consiglio di Noci, l’assicuratore Stanislao Morea. Il politico di lungo corso sarebbe iscritto nel registro degli indagati insieme al primo cittadino, Domenico Nisi. Per quanto riguarda quest’ultimo, però, pur essendo stato oggetto di perquisizioni, non sappiamo se relative alla questione dell’illuminazione pubblica. Perquisita anche la sede della ditta che si è aggiudicata l’appalto.

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, si starebbe ingando in diverse direzioni e l’inchiesta riguarderebbe anche ulteriori appalti milionari e bandi di concorso del Comune di Noci. Tra gli indagati comparirebbero i nomi di atri politici, imprenditori e avvocati. Il paese non mormora d’altro. Fossero accertati i reati ipotizzati saremmo di fronte ad un autentico terremoto giudiziario che a Noci non si era mai visto.