Dodici cittadini cinesi sono stati tratti in arresto dalla Polizia di Frontiera dell’area di Bari in tre distinte circostanze, uno di essi è stato deferito all’Autorità Giudiziaria in quanto aveva tentato di favorire l’ingresso illegale nel Territorio nazionale di sette suoi connazionali, tutti muniti di passaporti falsificati; mentre gli altri, invece, per possesso e fabbricazione di falsi documenti di identificazione.

Forse confidando nel regolare titolo di soggiorno di cui risultava essere in possesso, dopo aver applicato delle targhe francesi alla sua auto provenendo dalla Grecia, Cheng Ly ha riferito agli Agenti di essere il riferimento di tutte le persone presenti macchina, in arrivo nel nostro paese per un viaggio turistico. Tuttavia l’acume investigativo del personale ha consentito di svelare il palese tentativo di raggiro.

Il contrasto al fenomeno della immigrazione clandestina ha portato anche all’arresto, in ambito portuale, di due cittadini di nazionalità albanese,di 51 e 25 anni. Nei confronti quest’ultimo è infatti pendente un provvedimento di espulsione emesso dalla Prefettura di Ascoli Piceno valido fino al 2020.

Ciò nonostante, nel tentativo di guadagnare l’ingresso nel Territorio nazionale, ha corrisposto al connazionale compiacente D.H., autista di un mezzo pesante, una congrua somma di denaro per poter eludere i controlli di Polizia, nascondendosi nel vano di carico.

Per verificare quanto dichiarato dall’uomo, gli agenti hanno perquisito immediatamente il mezzo all’interno del quale verosimilmente si era nascosto lo straniero. Nella cabina di guida hanno ritrovato un borsone identico a quello descritto da C.T. e contenente effetti personali, sì da lasciar intendere inconfutabilmente che il predetto avesse viaggiato nella cabina. L’Autista del mezzo è stato inoltre trovato in possesso di una somma di denaro del cui possesso quale non è stato in grado di fornirne spiegazioni.

L’autista, dunque, è stato tratto in arresto per favoreggiamento all’immigrazione clandestina aggravato, C.T. invece perché inottemperante ad un provvedimento di espulsione in virtù del quale gli era fatto divieto di rientrare in Italia per un periodo di tre anni, fino cioè al 2020.

Quattro cittadini cinesi in procinto di decollare per Londra sono stati tratti in arresto in quanto avevano esibito, in due casi, dei passaporti genuini a loro intestati, sui quali però risultavano applicate delle vignette-visto Schengen risultate contraffate.

Contraffatte sono risultate anche le impronte dei timbri datari Schengen, apparentemente emesse dal persone di frontiera aerea in servizio presso gli aeroporti di città europee ed apposte sulle pagine dei passaporti esibiti dai quattro stranieri. In altri due casi, invece, i due cittadini cinesi hanno esibito passaporti giapponesi, apparentemente a loro intestati, risultati però contraffatti.

Sempre in ambito aeroportuale è stato arrestato un cittadino albanese, D.Z. di anni 27, per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Lo straniero ha tentato di raggirare il personale di Polizia addetto ai controlli documentali esibendo una carta d’identità italiana, riportante i dati anagrafici di un connazionale e risultata contraffatta. Un altro arresto ha, invece, riguardato un cittadino rumeno destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale dei minori di Catanzaro.