Dopo 37 giorni di latitanza è stato arrestato Domenico Conte, il boss dell’omonimo clan accusato di essere il mandante della sparatoria in cui morì Anna Rosa Tarantino, uccisa per errore a Bitonto il 30 dicembre scorso. I Carabinieri e la Polizia lo hanno rintracciato in una villetta di un residence a Giovinazzo a pochi chilometri da casa sua. Domenico Conte era in compagnia della convivente incinta e la figlia di 6 anni.

Dovrà rispondere anche del tentato omicidio del 20enne Giuseppe Casadibari, che quel giorno era il vero obiettivo dei killer ma rimase solo ferito dai proiettili esplosi di prima mattina nel centro di Bitonto.

Casadibari, esponente del clan rivale Cipriano, durante il ricovero in cui è stato sottoposto a intervento chirurgico per le ferite a clavicola e torace che gli avevano perforato un polmone, venne convinto a parlare con gli investigatori e il pm Ettore Cardinali che stanno provando a fare luce sull’azione criminale.

L’agguato sarebbe stata la risposta ad una spedizione di un gruppo di fuoco compiuta poco prima davanti alla casa di Conte. La vendetta è stata consumata più tardi a Porta Robustina. I killer cercando di freddare Casadibari, uccisero l’84enne Anna Rosa Tarantino. Conte, prima della latitanza, aveva dichiarato di essere estraneo ai fatti.