Nella serata di ieri la Polizia di Stato ha sottoposto a provvedimento di espulsione un cittadino marocchino di circa 40 anni non in regola sul territorio nazionale. Nei confronti dell’uomo è stato anche disposto il divieto di rientro in area Shengen. Lo straniero è stato identificato presso lo scalo aereo di Bologna, mentre si apprestava a lasciare il territorio nazionale.

Alla sua individuazione si è giunti grazie ad articolati controlli presso gli aeroporti da parte della Polizia di Frontiera ed allo scambio info-investigativo tra le varie articolazioni della Polizia di Stato impegnate nel contrasto e prevenzione del terrorismo internazionale riconducibile all’Isis, secondo le recenti direttive impartite dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

Durante le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Bari e condotte dalla Digos della Questura di Bari, che lo scorso 27 marzo avevano portato all’arresto di Abdel Rahama Moy, presidente dell’associazione “Al Dawa” di Foggia, il marocchino si era evidenziato quale stretto collaboratore dell’arrestato in occasione degli incontri che quest’ultimo era solito tenere a giovanissimi di seconda generazione all’interno dell’indicata associazione finalizzati  a suscitare nei suoi allievi l’adesione all’ISIS.

Inoltre, a completare il quadro di pericolosità del marocchino espulso le indagini avevano permesso di documentare i suoi collegamenti anche nel web con il terrorista ceceno Eli Bombataliev (tratto in arresto a Foggia il 5 luglio 2017), nonché con altri internauti affiliati all’Isis sui cui profili Facebook erano state riscontrate svariate immagini di armi.