Il pluripregiudicato barese Nicola Sedicina, uno dei 25 arrestati due giorni fa nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Bari nei confronti dei clan Mercante e Strisciuglio, ha deciso di pentirsi e di collaborare con la giustizia dichiarando di voler cambiare vita e non soffrire più.

L’uomo è in carcere dal 4 aprile con le accuse di ricettazione, spaccio, detenzione di armi, e nello stesso giorno dell’arresto ha dichiarato di volersi pentire. Il verbale riassuntivo delle sue dichiarazioni è stato depositato oggi nell’udienza preliminare nei confronti di otto affiliati al clan Strisciuglio accusati dell’omicidio del pregiudicato Luigi Luisi.

Nel verbale depositato, Sedicina avrebbe raccontato la sua storia criminale, dal rito di affiliazione nel carcere di Foggia nel 2008 con “un taglietto a croce sul pollice destro”, alla sua attività di spacciatore per il clan.