Tutti lo sanno, anche quelli che lo negano: in piazza Umberto, nel centro di Bari, si spaccia droga. In pieno giorno, alla luce del sole nel senso letterale del termine, davanti agli occhi delle pattuglie miste Forze Dell’Ordine-Forze Armate, addette a presidiare strade e luoghi d’interesse per garantire la sicurezza in città nell’operazione “Strade sicure”, che però non possono intervenire sebbene siano lì a pochi metri di distanza. Paradossi.

Comprendiamo chi dice di non saperne niente, probabilmente non vuole avere problemi con gli spacciatori o i loro fornitori, certo è paradossale che per aver comprato dello stupefacente poi consegnato ai tutori della Legge, col solo intento di dimostrare quanto sia facile procurarselo, siamo stati indagati, ma tant’è, Bari è anche questa.

Alcuni ragazzi scappano davanti alla telecamera, forse proprio quelli che vendono droghe di ogni tipo, altri si fermano a parlare con noi. Più degli italiani, parlano con noi i gli stranieri, arrivati quasi tutti da un paese dell’Africa con in testa altri progetti, finiti a passare le giornate in una delle piazze di spaccio più frequentate del Capoluogo.

Storie comuni tra loro, come quella di Abdul, uno dei tanti. Faccia simpatica, parole biascicate, ci racconta che in passato lo ha fatto, vendeva hashish e marijuana rifornendosi a Barivecchia, ma ora non lo fa più, così come dice di non farne uso, anche se è un po’ difficile credergli ascoltandolo. Poco importa, ciò che conta è la vendita al dettaglio, non facciamo distinzioni ipocrite o di comodo tra droghe pesanti e leggere. Non si può, ma avviene lo stesso, e tutti lo sanno.