“La questione della sede di Corso Sonnino è ormai nota da tempo: vetusta, priva di uscite di sicurezza, poco agibile nella fruizione degli spazi e adesso con gli ascensori non funzionanti che costringono molti dipendenti a dover salire svariati piani per raggiungere i loro uffici”. Sono parole durissime quelle della FP Cgil pugliese, del resto quanto accaduto venerdì 20 aprile nella sede di corso Sonnino avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

“La Cgil, esprimendo sincera solidarietà alla collega che ha vissuto in prima persona l’incidente che si poteva trasformare in tragedia, ritiene che il grave episodio di Corso Sonnino costituisca un punto di non ritorno nell’affrontare e superare definitivamente le carenze strutturali che attanagliano una serie di plessi dove quotidianamente operano centinaia di lavoratori”. Ma cosa è successo esattamente? Venerdì scorso uno degli ascensori, più volte segnalati dai dipendenti come meritevoli di attenzione, è precipitato dal sesto piano per alcuni metri, arrestato nella caduta dal sistema di emergenza. Dentro c’era una dipendente.

Quella di corso Sonnino, denuncia il sindacato non è la sola sede di uffici regionali bisognosa di interventi urgenti: “La ex Ciapi, in piena zona industriale, i cui tetti sono ancora ricoperti di amianto e che sorge dinanzi ad una fabbrica che brucia diossina; la sede ex Enaip preda dei fumi e dei miasmi provenienti dalla vicina AMIU; le sedi di via Gobetti e via Celso Ulpiani prive di possibilità di parcheggio gratuito per i dipendenti. Nota menzione anche la sede della Biblioteca ex provinciale di Brindisi caratterizzata da continue forme di cedimento dei solai”.

“Al netto dei doverosi interventi di riparazione momentanei – scrive la Fp Cgil – occorre nel breve periodo adottare una programmazione che garantisca il trasferimento delle colleghe e dei colleghi in strutture moderne, confortevoli e salubri. Su questo non indugiamo, occorre trasformare lo spazio di via Gentile in un unico contenitore regionale al fine di garantire vantaggi di ubicazione e raggiungimento della sede sia al personale dipendente che all’utenza esterna. La Regione non può bendarsi gli occhi dinanzi a questa esigenza”.

“Purtroppo  – aggiunge la nota della segreteria – denunciamo anche le scarse risorse e l’assenza, da tempo, di una figura dirigenziale all’interno dell’Ufficio Datore di Lavoro, una situazione che costringe i dipendenti che si occupano di sicurezza a lavorare con grande dedizione e generosità in forma autonoma senza ricevere alcuna indennità. Gli RLS della CGIL si sono già attivati per ascoltare le sezioni competenti circa le soluzioni da adottare, rilanciando soprattutto la strategia del progressivo abbandono delle sedi disagiate. Non si può più tergiversare – conclude la Fp Cgil – bisogna convocare con urgenza un tavolo tematico con tutti gli attori interessati che verta sulla questione della sicurezza dei luoghi di lavoro dell’ente Regione Puglia”.