la vittima Giuseppe Sciannimanico

Luigi De Giosa, l’assassino dell’agente immobiliare Giuseppe Sciannimanico già condannato con rito abbreviato a 30 anni di reclusione, avrebbe usato l’auto di Roberto Perilli per commettere l’omicidio e poi ricattarlo. Lo sostengono i difensori di Perilli, Massimo Roberto Chiusolo e Rosita Petrelli: “Non aveva alcun motivo per uccidere il collega. È stato incastrato Di Gioia a fini estorsivi”. Dinanzi alla Corte di Assise di Bari, i legali hanno chiesto l’assoluzione dell’imputato, accusato di omicidio volontario premeditato avvenuto il 26 ottobre 2015.

In base alle indagini della Squadra Mobile, coordinate dal pm Francesco Bretone, il movente del delitto sarebbe stata l’agenzia immobiliare che Sciannimanico stava avviando nel quartiere, a pochi isolati da quella di Perilli e che quindi avrebbe potuto comprometterne gli affari. Perilli avrebbe quindi commissionato l’omicidio di Sciannimanico a Di Gioia.