Assolto per insufficienza del quadro probatorio. La Corte dei conti, III° sezione giurisdizionale d’Appello, con sentenza numero 28/2018, del 29 gennaio scorso, ha annullato la sentenza di primo grado, che condannava l’ex direttore generale della Croce Rossa, Tommaso Longhi, a risarcire circa 2,7 milioni di euro alla Croce Rossa.

Longhi era stato condannato in primo grado per presunti sprechi commessi, però, quando non era neppure più direttore della Croce Rossa. Adesso è arrivata la sentenza che ribalta completamente il primo pronunciamento della Corte dei Conti.

“I meccanismi di revisione previsti dalla Convenzione – spiegano i giudici – non avrebbero potuto essere attivati dal Longhi dal momento che lo stesso aveva cessato le proprie funzioni di direttore generale della CRI in data 27 maggio 2006, mentre la Convenzione aveva avuto inizio il primo giungo 2006. Pertanto, non poteva essere certamente imputato al Longhi il disavanzo tra costi del servizio e corrispettivo pattuito, venutosi a determinare solo negli anni successivi alla stipula della Convenzione con l’esercizio del servizio a decorrere, come detto, dal primo giugno 2006”.