Nei giorni scorsi la Guardia Costiera è stata impegnata in una operazione regionale che ha interessato l’intera filiera della pesca. Controlli capillari presso rivenditori all’ingrosso e dettaglio di prodotti ittici, al fine di garantire la tutela del consumatore finale e verificare il rispetto sia delle vigenti disposizioni sulla tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici in commercio, sia delle norme tecniche a tutela degli stock ittici e delle specie protette, come nel caso della cattura e/o raccolta, trasporto, detenzione e commercializzazione del “bianchetto” (novellame di sarda e alice) e dei “ricci di mare”.

Ben 384 i controlli effettuati, durante i quali sono stati rilevati 29 illeciti amministrativi, per un totale di circa 220mila euro di sanzioni comminate, e 3 reati; 24 i sequestri di prodotti ittici di diversa tipologia e specie, per un quantitativo complessivo di oltre 7 quintali.

In larga misura si tratta di prodotto di dubbia provenienza, privo di etichettatura, tracciabilità ed informazioni obbligatorie, in alcuni casi commercializzato e servito omettendo preziose informazioni agli ignari consumatori.

In una pescheria e friggitoria di Bitritto, le cui generalità non sono state fornite, la Guardia Costiera ha sequestrato 17 chili di prodotti ittici congelati quali sgombri, alici, gamberoni, gamberi rosa, cozze sgusciate, mazzancolle, seppie, senza che fosse possibile individuarne la provenienza attesa l’assenza della prescritta documentazione obbligatoria.

Sempre a Bitritto, in un ristorante etnico, di cui anche in questo caso non sono state fornite indicazioni atte a individuarlo, sono state sequestrate 13 confezioni da mezzo chilo di uova di pesce volante contenente il colorante alimentare E110, la cui presenza doveva essere segnalata con la dicitura “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”, quale informazione addizionale obbligatoria.

In un magazzino di prodotti ittici a Bisceglie, al momento non reso noto agli organi di stampa, sono stati sequestrati 450 chili di prodotto ittico vario, quale sanzione accessoria prevista a seguito di “intralcio all’attività posta in essere dagli ispettori della pesca nell’esercizio delle loro funzioni”, dal momento che il titolare si è reso irreperibile fingendo un malore e recandosi presso il locale pronto soccorso.