Ancora molta confusione sulla normativa della formazione Docenti. L’ultima anomalia riguarderebbe il circolo didattico “Caiati” di Bitonto. A denunciare la presunta irregolarità per un comportamento della Dirigente ritenuto troppo “vincolante”, sarebbero stati alcuni Docenti della scuola. Secondo quanto pervenuto al Coordinatore provinciale della Gilda-Unams, Prof. Vito Carlo Castellana, durante un collegio, la Dirigente avrebbe comunicato ai Docenti, facendo riferimento a una Circolare del Miur riservata ai soli Presidi, la possibilità di stornare il 10% dalla cifra della “Carta del Docente” per la loro formazione.

Per chi ancora non sa, la Carta Docente è una sorta di borsellino elettronico contenente un bonus di 500 euro destinato dal MIUR a tutti gli Insegnanti di ruolo. Finalità del bonus sono la formazione e l’aggiornamento dei Docenti secondo indicazioni ministeriali ben precise. Sempre durante la riunione, la Dirigente avrebbe anche “invitato” i presenti a iscriversi a un progetto formativo a pagamento da svolgersi presso la scuola, con l’obbligo, per chi non lo avesse voluto, di autofinanziarsi altra attività formativa e di  rendicontare tutto entro il 31 agosto di quest’anno.

«La normativa sulla formazione parla chiaro. – dice il professor Castellana – Secondo l’articolo 1- comma 124 – della legge 107/15, il Docente è sicuramente obbligato a formarsi. Che la formazione deve essere permanente e strutturale e che fa parte degli adempimenti funzionali (aggiuntivi) spettanti ai Docenti di ruolo».

«Quello che poco si conosce, evidentemente, – dice Castellana – è il contenuto del comma successivo, il 125. In cui si afferma che per ottemperare quanto prescritto dal precedente 124, sono stati stanziati 40 milioni di euro (Quotidiano giuridico “Italia Oggi”). Dunque, la formazione è certamente obbligatoria, ma anche la retribuzione di eventuali ore eccedenti il lavoro degli insegnanti è obbligatoria. La verità è che la formazione si può fare solo se la scuola ha i fondi sufficienti per retribuire – al minimo contrattuale come indicato dal CCNL –  il lavoro (in più) svolto dagli Insegnanti».

«A tal proposito – continua Castellana – ricordo pure che la formazione deve svolgersi durante l’orario di servizio dei Docenti. Che non deve superare le ore di lezione previste (per le scuole di ogni ordine e grado) e le 80 ore (40 + 40) di attività collegiali. Tutto “l’eccedente”, tutto ciò che il Docente fa in più è, dunque, da retribuire. Ecco perché un Insegnante non può essere obbligato ad alcuna formazione a pagamento. Si incorrerebbe così in una netta violazione dell’articolo 29 del CCNL del comparto scuola (Quotidiano “Tecnica della Scuola”)».

«Ora, è inammissibile che un Dirigente Scolastico ignori tale normativa. Che arbitrariamente obblighi il Docente a una formazione a pagamento da lui proposta e soprattutto che non faccia riferimento a ciò che deliberato dal Collegio Docenti. L’esposto della Gilda, in cui viene documentato il presunto comportamento “scorretto” della Dirigente del C.D. “Caiati” di Bitonto, Prof.ssa Mariapia Matilde Giannoccari, intende non solo denunciare il grave accaduto, ma fare chiarezza sulla normativa e sua applicazione. Per questo – conclude Castellana –  ho prontamente segnalato, in nome e per conto del Sindacato che rappresento,  il caso alla Procura della Repubblica di Bari, alla Guardia di Finanza di Bitonto e all’Ufficio Scolastico della Regione Puglia».