In questi ultimi giorni Bitritto è finita al centro delle cronache regionali a causa del coinvolgimento di due persone nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza sui bed & breakfast a luci rosse. La Procura di Bari ha deciso di fare chiarezza sull’ingente giro di denaro di alcune strutture ricettive, a quanto pare frutto dello sfruttamento della prostituzione.

Le persone finite nei guai sono Muzio Aresta, 52 anni, finito agli arresti domiciliari e la moglie Sally Cerquiera Da Rocha, 45 anni, obbligata a presentarsi ai Carabinieri. Nell’ambito dell’inchiesta, tutt’altro che archiviata dopo la recente operazione, denominata “Bakeka” per via degli annunci a luci rosse sul sito internet bari.bakekaincontrii.com, sono finiti ai domiciliari anche Santina Smaldini, di 63 anni; Luigi Grandolfo di 77 anni e Pietro Fusco di 56 anni.

A molti bitrittesi ieri non è sfuggita la presenza di alcuni uomini della Guardia di Finanza all’esterno del bed & breakfast “Il Nido”, di proprietà della coppia, al civico 20 di via Mazzini. Coppia che sarebbe proprietaria di un’altra struttura a Bari, nelle vicinanze del Policlinico. I controlli erano partiti da un’altra struttura in via Cotugno, a Bari. Il b&b, non autorizzato, aveva insospettito per il continuo viavai di donne, trans e quelli che poi si sono rivelati clienti.

A quanto pare ogni struttura avrebbe fruttato circa 300mila euro grazie all’attività sessuale. Prestazioni di 10, 15 minuti al massimo ad un costo di 70, 80 euro di media, ma che poteva raggiungere i 150 euro nel caso si dovessero esaudire richieste particolari. Altri due  bed & breakfast coinvolti nella vicenda si trovano a Bari, in via De Laurentis e a Valenzano. Ognuna delle persone coinvolte provvedeva a ripulire le camere, oppure al servizio navetta per accompagnare le donne da stazione e aeroporto.