“Ho ipotizzato in maniera esplicita che potesse trattarsi di ipertermia maligna. Ho toccato la fronte della paziente che sembrava calda. Mi sono spostata con il caposala nella stanza dei farmaci adiacente dove mi mostrava che il dantrolene non c’era e mi disse che da quando le precedenti confezioni erano scadute le scorte non erano state ripristinate”. Sono alcune dichiarazioni della 33enne specializzanda al quinto anno Elisiana Lovero contenute nella relazione della commissione d’indagine interna dell’ospedale sulla morte della piccola Zaray e riportate oggi dal Corriere della Sera.

Dichiarazioni che gettano nuova luce sulla morte della 12enne e che fanno capire chiaramente, se fossero accertate, che la ragazzina poteva essere salvata. Non sono le uniche cose che la dottoressa ha detto. Parla infatti anche di un termometro che lei avrebbe chiesto per misurare la temperatura di Zaray, ma che invece non funzionava.

La specializzanda, dunque, aveva capito che fosse subentrata l’ipertermia maligna, malattia grave provocata dall’anestesia, ma non mortale se trattata opportunamente, e si attivò di conseguenza, ma stando alle sue parole, fu allontanata dalla sala operatoria.

Ricevuta la relazione, il Governatore della Puglia Michele Emiliano ha fatto sapere di volerla consegnare ai magistrati che stanno indagando. In quella relazione “sembrerebbe emergere che il dantrolene consegnato all’anestesia/sala operatoria il 4 giugno 2015 sarebbe scaduto nel giugno 2017” scrivono i commissari, l’intervento è stato eseguito tre mesi e mezzo più tardi, il 19 settembre.

Dunque, le cose cose non quadrano: o le è stato somministrato un farmaco scaduto, dato che uno degli anestesisti asserisce di aver dato alla ragazzina il dantrolene, oppure l’anestesista ha mentito. L’altra ipotesi, ritenuta poco probabile, è che provenisse da un altro reparto. Stando alla cartella clinica della piccola, la somministrazione è avvenuta quando Zaray si trovava già in terapia intensiva e non più in sala operatoria, da dove la specializzanda era stata allontanata.