Si sapeva che la patata sarebbe stata bollente, ma prima o poi qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità di pelarla. Il pronto soccorso della clinica privata Mater Dei Hospital ha erogato prestazioni per codici rossi e gialli, che hanno dato seguito a ricoveri nel 2017 per un ammontare complessivo di 12,5 milioni di euro. Per il momento 5 milioni di euro in più rispetto ai 7,5 di soldi pubblici investiti pur di aprire quello che in tanti definiscono un pronto soccorso inutile. Alla vigilia della sua inaugurazione, il consigliere regionale Mario Conca lo aveva definito uno spreco clamoroso, patto scellerato con la politica compiacente.

A fare i calcoli, seppure non si capisce bene per quali prestazioni, è la stessa clinica privata. “Alla luce di ciò, Mater Dei ha posto la questione alla Regione, dando piena disponibilità a trovare un’intesa – spiega Max Paganini, amministratore delegato della struttura sanitaria -. Si precisa, quindi, che non è stata avanzata nessuna pretesa o azione di rivalsa”. Il fatto è che la Regione parrebbe convinta di dover includere i 5 milioni di euro nei 7,5 iniziali. La differenza è sostanziale.

“Non avendo ricevuto alcun riscontro in merito alla questione posta – continua l’amministratore delegato della Mater Dei Hospital – si è ritenuto di inviare una lettera alla Regione, con richiamo alla legge 241 sulla trasparenza, per sollecitare risposta su che soluzione si intende proporre”. Per il momento non è chiaro se le prestazioni per i ricoveri effettuati dal pronto soccorso siano o meno comprese nel budget complessivo assegnato alla Mater Dei Hospital o se saranno oggetto di conteggio separato, con tutte le prevedibili conseguenze in termini di possibile sforamento del tetto di spesa e correlato costo.

La domanda è proprio quella: che soluzione si intende adottare? La Regione non risponde e a dirla tutta non risponde neppure il direttore Sanitario della Asl Bari, Silvana Fornelli, che insieme al suo direttore generale ha siglato la convenzione con la struttura privata. Incalzata nel tentativo di sapere quale potesse essere lo scenario, la Fornelli ha tagliato corto, scaricando il pesante barile proprio alla Regione, che “sta valutando la situazione”.

Sta di fatto che con quei 5 milioni di euro si sarebbero potuti rendere più efficienti i pronto soccorso degli ospedali pubblici: Policlinico, San Paolo, ma soprattutto Di Venere, dove non esiste ancora un accesso differente rispetto a quello utilizzato da pazienti, parenti, utenti degli ambulatori e del cup, dando vita ad una pericolosissima promiscuità. Per ora la Mater Dei Hospital batte cassa e la Regione fa finta di non aver sentito.

C’è un aspetto che lascia interdetti. Come si è arrivati a quello splafonamento? Chi avrebbe dovuto controllare, se non altro tenere a bada le spese della Mater Dei per la gestione dei codici gialli e rossi e dei conseguenti ricoveri? Sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione. Al termine dell’analisi si potrà capire se quei 5 milioni sono dovuti o se ci sarà bisogno dell’interessamento della Corte dei Conti o di altre autorità competenti.