Scena muta per l’Imam di Bari. Sharif Lorenzini El Kafrawy, presidente della Comunità islamica di Puglia e amministratore di diverse società specializzate nelle certificazioni “Halal”, coinvolto in una indagine della Procura di Bari su presunte frodi societarie, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Nell’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Vincenzo Papeo, Lorenzini si è riservato il deposito di una consulenza difensiva dichiarandosi disponibile ad essere interrogato immediatamente dopo.

Nei suoi confronti il Tribunale di Bari ha disposto nei giorni scorsi l’interdizione per un anno dall’attività imprenditoriale per reati societari e appropriazione indebita ed eseguito sequestri preventivi presso le sedi delle società a lui riconducibili.

Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Fabio Buquicchio, Lorenzini, in concorso con altri 8 indagati, soci e consulenti delle sue società, si sarebbe indebitamente appropriato di circa 360mila euro, causando un danno di oltre 1,8 milioni di euro e commettendo una serie di altre condotte fraudolente anche ai danni del fratello, estromesso dalla società a seguito di una finta assemblea. Sono state proprio le sue denunce, circa un anno fa, a far partire le indagini della magistratura barese.