Sono arrivati da Modugno, da Bari, da Conversano, da Bitetto e non solo, rappresentanti del mondo ambientalista, della “semplice” società civile, e naturalmente del mondo politico, tutti per far sentire la propria voce e soprattutto per capire come stanno realmente le cose in merito all’argomento caldo di questi giorni: il maledetto, o benedetto fate voi, inceneritore da impiantare alle porte di Modugno.

Il Comune di Bari ha fatto sapere che lo vuole, almeno stando al parere favorevole, alle misure compensative richieste e al quid in più che dovrebbero pagare i comuni limitrofi che volessero usufruirne. Il sindaco Antonio Decaro, invece, ha scritto che non lo vuole. Da questa storia forse capiremo veramente chi prende le decisioni, chi comanda a Palazzo di Città.

Da una parte, dunque, il mondo politico locale: l’ex presidente del Consiglio Di Rella, il consigliere comunale Michele Caradonna, Donato Cippone, il presidente di Realtà Italia Giacomo Olivieri. Tutti concordi essenzialmente nel puntare il dito contro l’amministrazione per questo atteggiamento ambiguo, per non dire di peggio.

Dall’altra, le associazioni: il Comitato Pro ambiente Modugno, l’associazione Fare Verde di Conversano, l’associazione Modugno a 5 Stelle solo per citarne alcune. Tra compostaggio, raccolta differenziata, ciclo rifiuti zero, il ventaglio di possibilità è decisamente ampio. Per quanto sperimentale possa essere, questa l’estrema sintesi della tesi ambientalista, emette comunque microparticelle nell’aria. Da far respirare, il paradosso dei paradossi, ai bambini che dovrebbe giocare nel parco voluto dal Comune di Bari appositamente vicino alla struttura.