Nelle ultime 24 ore le forze dell’ordine stanno passando al setaccio il centro abitato di Bitonto: sono un centinaio gli uomini tra Polizia e Carabinieri impiegati nella vasta operazione che coinvolge anche un elicottero e unità cinofile. Controlli e perquisizioni, locali e domiciliari, riguardano tutti i luoghi dello spaccio di droga, in particolare la zona ex 167 tese al rinvenimento di sostanze stupefacenti ed armi. Preparati anche blocchi stradali in entrata e in uscita dalla cittadina alle porte di Bari.

Ieri mattina, nel corso di una capillare attività di controllo nel centro storico, in via Corte Pietrogianni all’interno di un locale, al primo piano di una palazzina in stato di abbandono,  sono state rinvenute e sottoposte a sequestro apparecchiature elettroniche di video ripresa, utilizzate per il controllo delle vie d’accesso alla stessa corte. In particolare, è stato sequestrato un monitor da 16 pollici, un DVR, due bobine di cavo elettronico lungo circa 300 metri, un trasformatore, due scanner con antenna e sei microtelecamere. All’interno dello stesso locale sono state ritrovate, in un armadio, centinaia di bustine in cellophane, atte al confezionamento di  sostanza stupefacente ed una agenda utilizzata per la gestione dell’attività di spaccio, anch’esse sottoposte a sequestro. Sono in corso le indagini per scoprire chi utilizzava il locale e quindi ai responsabili dell’attività di spaccio.

Questa mattina, invece, è stato controllato il complesso abitativo di via Pertini dove i militari dell’Arma hanno rinvenuto e posto sotto sequestro, all’interno dell’abitazione di un soggetto ben noto alle Forze dell’Ordine, una vera e propria centrale di controllo delle parallele vie Sandro Pertini e via Spadolini. Infatti, dietro ad un muro di cartongesso nel salone della propria abitazione, l’uomo aveva collegato ad uno schermo al plasma da
55 pollici, un DVR in grado di controllare ben 4 telecamere (due orientate su via Pertini e le altre due su via Spadolini), abusivamente murate su quattro distinti spigoli del terrazzo dell’edificio. Una canalina di plastica consentiva l’alimentazione delle quattro telecamere e la loro connessione all’apparecchio DVR installato nel salone dell’abitazione del soggetto. Utilizzate per la creazione dell’impianto circa 50 i metri di cavo. Proprio attraverso il continuo monitoraggio video delle due assi stradali era possibile poter garantire “la tranquillità” ai pusher dell’organizzazione attiva nel quartiere, intenti a spacciare sui tetti di quel complesso di case popolari.

Le perquisizioni, operate anche in funzione delle attività di indagine in corso circa i recenti e gravi episodi di sangue verificatisi in Bitonto, ed in particolare l’omicidio della signora Tarantino, hanno riguardato anche lo stabile ove erano stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco la mattina del 30 dicembre scorso.

In una delle prime perquisizioni, nei pressi dei citofoni dell’ingresso di uno degli stabili e nelle parti comuni dello stesso, sono state rinvenute e sequestrate alcune microtelecamere nascoste, collegate attraverso un sofisticato sistema ad un televisore che si trova all’interno del salotto di uno degli appartamenti. Sequestrate altresì somme contanti in banconote di vario taglio, ammontanti ad alcune migliaia di euro, ritenute provento dell’attività di spaccio.

Durante l’attività, ancora in corso, sono state identificate numerose persone con precedenti penali e di polizia per vari reati, anche di tipo associativo.L’operazione rientra nel piano di contrasto alla criminalità avviato dopo la sparatoria dello scorso 30 dicembre in cui fu uccisa per errore l’84enne Rosa Anna Tarantino mentre il presunto vero obiettivo dell’agguato, il pregiudicato ventenne, Giuseppe Casadibari, adesso è divenuto collaboratore di giustizia.