Sabato pomeriggio, intorno alle 17, due persone con addosso un passamontagna e armate di pistola, hanno fatto irruzione al Black bar, in via Bavaro, al quartiere Libertà di Bari. Non è escluso si tratti di banditi del rione. I due hanno scavalcato l’alto bancone e si sono diretti al registratore di cassa, trascurando un cellulare, una borsa e un evidente cartone per la raccolta di soldi in vista delle festività.

I ladri hanno estratto il cassetto, rubato da un armadio il contenitore in cui erano custodite le monete e sono scappati. Durante la fuga hanno perso qualche spicciolo e abbandonato i passamontagna. Sull’accaduto, che apre il dibattito su quanto la città di Bari e in particolare il quartiere Libertà siano effettivamente sicuri, sta indagando la Polizia.

Il Black bar è passato alle cronache per essere gestito da donne di colore, seppure da quei tempi molte cose cose sono cambiate. Si tratta in ogni caso di un bell’esempio di integrazione totale. Stranieri regolarmente al lavoro e rapinati, probabilmente da baresi. Meglio di così non si può proprio sperare dall’alto della ruota panoramica.

Siamo sempre più convinti che tranquillizzare ad ogni costo, negando l’evidenza, non sia la soluzione migliore per risolvere i problemi legati alla scarsa sicurezza del capoluogo pugliese. Una rapina a mano armata il sabato pomeriggio alle 17 la dice lunga sul presidio del territorio, completamente assente come confermatoci dallo stesso titolare, amareggiato per la scarsa considerazione riservata dalle forze dell’ordine e dalle istituzioni a quel lembo di quartiere Libertà. Sicuramente non ha ragione il ministro Minniti. Urbanizzazione, luci e strass non fermano la criminalità, al contrario di uomini e mezzi.