“Abbiamo viaggiato come delle bestie da macello”. “Ritardi di oltre mezz’ora che ci hanno impedito di arrivare in orario a lavoro”. “Frenate brusche che ci hanno tolto il respiro”. Queste sono alcune delle testimonianze che oggi abbiamo raccolto alla stazione di Bari delle Ferrovie Appulo Lucane, supportate dalle immagini che alcuni attoniti viaggiatori ci hanno inviato, perché le nostre riprese, tra l’altro solo interviste ai passeggeri e non immagini della Stazione o dei dipendenti Fal, ci sono state fatte cancellare dopo la minaccia di una denuncia.

Il treno in ritardo di quasi 45 minuti ha causato diversi disagi, ma ciò che più ha esasperato gli animi è stato viaggiare in piedi con un treno talmente affollato dove “l’aria era irrespirabile” ci dicono. E così dalle lamentele con il capotreno al parapiglia è stata questione di un attimo.

I racconti dei testimoni su quanto accaduto sono abbastanza confusi, c’è chi incolpa il dipendente Fal, chi invece addossa la responsabilità al pendolare irritato, sta di fatto che si è sfiorata la rissa, con calci spintoni e insulti, subito dopo che i passeggeri sono scesi dal treno. Una povera ragazza è anche finita a terra, inerme davanti a ciò che stava accadendo.

“Sono stato aggredito verbalmente e fisicamente – ci ha detto il macchinista, raggiunto telefonicamente – sono stato praticamente afferrato per la giacca e tirato fuori dalla cabina.Questo signore si è tolto gli occhiali e mi è venuto incontro, sono anche stato insultato e credo che a nessuno farebbe piacere, oltre tutto dopo essere montato in servizio dalle 4 di mattina”.

“Gli utenti li capisco pure, erano arrabbiati perché viaggiavamo con un’ora di ritardo, ma anche io ero in ritardo proprio come loro. Stavo solo facendo il mio lavoro. Da due giorni – ha aggiunto – è entrato in vigore a regime, dopo qualche giorno di prova, il nuovo sistema TrainStop. Se il segnale dice che la vettura deve scendere da 60 km/h a 30, per esempio, io devo portare la vettura da 60 a 30. È per la sicurezza dei passeggeri, ma loro non lo sanno e se la prendono con il personale”.

“Noi siamo l’ultima ruota del carro, se i passeggeri si devono lamentare di qualcosa, non è con noi che devono farlo. Anche l’azienda ha le sue ragioni – ha concluso – a livello europeo si devono tutti adeguare alle normative”.