Beve disinfettante credendo fosse tè. L’episodio, avvenuto una decina di giorni fa, ha ridotto in fin di vita un infermiere, caposala della Senologia dell’Oncologico di Bari. L’uomo è ricoverato in rianimazione agli Ospedali Riuniti di Foggia, dov’era stato trasferito nel centro antiveleni dopo un primo ricovero alla Mater Dei, che lo aveva inizialmente dimesso con una flebo ed una cura medica, evidentemente inefficace.

Come probabilmente aveva già fatto, l’infermiere si era versato quello che aveva ritenuto fosse del tè, ma che dopo si è scoperto essere disinfettante, contenente sostanze chimiche compatibili con quelle presenti in un detersivo utilizzato dall’impresa di pulizie. Tutto sarebbe successo nella cucina del reparto, lo stesso in cui ad un’ausiliaria era caduta la porta del bagno in testa, procurandole un trauma cranico. Fortunatamente in quel caso niente di grave.

Ciò che non si riesce a comprendere è la presenza del disinfettante nel contenitore in cui solitamente viene servita la bevanda ai pazienti. Tra i degenti, però, nessuno ha avuto problemi analoghi a quelli dell’infermiere. Sull’accaduto stanno indagando i Carabinieri, che hanno già ascoltato numerose persone. L’infermiere non aveva subito avvertito dolore, seppure si era reso conto di quanto fosse sgradevole il sapore di ciò che aveva bevuto.

I problemi seri sono arrivati nelle ore e nei giorni seguenti, fino al ricovero in rianimazione. Una storia ancora avvolta da molti lati oscuri, su sui bisognerà fare chiarezza. Intanto Domenico Losacco, della Fials, ma anche responsabile della sicurezza per i lavoratori, ha scritto ai vertici aziendali affinché si possa avviare un’istruttoria interna per comprendere fino in fondo la dinamica dell’accaduto.