Il caso dell’infermiere dell’Oncologico di Bari che avrebbe bevuto del disinfettante credendo fosse tè continua a destare grande preoccupazione: l’uomo, caposala della Senologia, si trova ricoverato in rianimazione agli Ospedali Riuniti di Foggia e sulle sue condizione vige la massima cautela.

Tuttavia abbiamo cercato di ricostruire meglio e più a fondo la vicenda scoprendo che l’uomo si sarebbe rivolto al Pronto Soccorso della Mater Dei soltanto 3-4 giorni dopo la presunta intossicazione restando in quel lasso di tempo a casa: qui avrebbe cercato di curare autonomamente quello che probabilmente pensava fosse un malessere qualsiasi.

Una volta ricoverato nella clinica privata barese, l’infermiere sarebbe stato trattato adeguatamente, portato in dialisi e infine in rianimazione. Dopo altri 3-4 giorni è stato quindi trasferito all’ospedale di Foggia per le necessarie indagini approfondite nel Centro Tossicologico Regionale.

Ancora adesso sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri: non è infatti ancora chiaro se si tratti realmente di una intossicazione, né tantomeno è possibile stabilire con certezza quale sia stata la causa e dove tutto ha avuto inizio.