Nell’aprile scorso il Tribunale di Bari ha assolto “perché il fatto non sussiste” un tabaccaio 30enne di Toritto che era stato trovato in possesso di quasi 60 grammi di sostanza stupefacente. Nelle motivazioni della sentenza, infatti, il giudice ha spiegato che gli adepti della religione rastafariana “fanno uso di marijuana come erba sacra destinata alla meditazione” e per questo possederne per uso personale non è reato.

La fede religiosa del rastafarianesimo, infatti, ha fra i suoi precetti l’utilizzo della marijuana come erba medicinale, ma anche come erba meditativa, apportatrice di saggezza, ausilio alla preghiera. Le spiegazioni fornite dall’imputato, unite all’assenza di elementi dai quali avrebbe potuto evincersi una destinazione allo spaccio della marijuana, come bustine di plastica, scotch o sostanze da taglio, denaro contante in banconote di piccolo taglio, “inducono a ritenere – si legge nelle motivazioni della sentenza – che la droga fosse effettivamente detenuta per uso esclusivamente personale”.