Un gruppo di residenti del quartiere San Pio, a Bari, è sceso in piazza per protestare contro la raccolta differenziata. Alcune donne prima hanno bloccato con i cassonetti via della Felicità, impedendo il transito agli autobus, poi hanno rovesciato per terra i bidoni, svuotandoli e dando fuoco a un paio di essi. Neppure l’intervento della Municipale, della Polizia e dell’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli, che ha tentato di spiegare le ragioni del porta a porta ai residenti, è servito a calmare gli animi.

Chi è sceso in strada non ha voluto sentire ragioni e pretende di tornare al vecchio sistema con i cassonetti lontani dalle proprie abitazioni, giudicate troppo piccole per contenere le pattumelle distribuite dal Comune. L’assessore si è detto pronto a trovare un compromesso, ma non a rinunciare all’avvio del porta a porta a San Pio.

La tensione è salita alle stelle quando, nel tentativo di togliere di mano ad una facinorosa una bottiglia di alcol, si è quasi arrivati alle mani. Dopo la pubblicazione del nostro articolo con le dichiarazioni di alcuni operatori ecologici dell’Amiu, che hanno riferito di aver ricevuto minacce, la replica di chi ha manifestato è stata durissima: “Quelli che dicono di essere minacciati, in realtà sono sfaticati che passano ore intere al bar di Umberto a bere birra, leggere il giornale e oziare”.

“Qui – spiegano due donne mentre rovesciano i cassonetti messi per bloccare la strada – c’è tanta brava gente. Nessuno è mai stato minacciato o picchiato, come si vuole fare credere”. E mentre raccogliamo interviste, un topo corre lungo la saracinesca del deposito Amiu chiuso dopo il lavoro mattutuno. Deposito dietro cui è ancora presente la discarica di ingombranti che abbiamo documento tre giorni fa.

“Viviamo in case di due stanze – spiega una 90enne facendoci entrare nel suo locale senza neppure un balcone o una finestra – e quindi non possiamo fare assolutamente la raccolta porta a porta. La maggior parte di noi non ha una residenza. Gli assistenti sociali ci dicono che qui non vogliono venire perché hanno paura delle minacce. Ma stiamo scherzando? Il degrado è assoluto. Le erbacce non vengono tagliate da agosto e non lo ha certo fatto l’amministrazione, provvediamo noi stessi fin dove possiamo. In questo quartiere non si vede nessuno e anche le istanze che solleviamo restano lettera morta”.