Presunti brogli accertati nel corso dello spoglio delle schede elettorali in occasione del voto per il rinnovo del Consiglio direttivo del collegio Ipasvi di Bari. A denunciarli è proprio il presidente, Saverio Andreula che ha presentato un atto di denuncia-querela alla Procura della Repubblica.

Nell’atto di denuncia, Andreula ripercorre le tappe dell’appuntamento elettorale, dalla convocazione dell’assemblea elettiva, fissata per il 30 settembre, sino ad arrivare alla decisione dell’annullamento del voto “perché durante lo spoglio – è riportato nella denuncia – i membri del seggio elettorale hanno rilevato la presenza di 50/54 schede che sarebbero redatte nello stesso modo con l’uso della matita cancellabile”.

“L’annullamento delle elezioni – scrive il presidente Andreula nel documento consegnato ai Magistrati, – è un’operazione di massima trasparenza da parte del sottoscritto che sino al momento di rilevamento delle schede era in assoluto il più suffragato nelle preferenze”. A giudizio del presidente del Collegio IPASVI di Bari, si potrebbe ipotizzare non solo il reato di sottrazione di circa 50 schede utilizzate per la compilazione con la matita cancellabile ma anche quello di falso perché le schede sarebbero vergate dalla stessa mano.

Andreula, nel suo atto di denuncia, evidenzia come sia stato “letteralmente travolto da una campagna di stampa altamente diffamatoria essendo stato ritenuto responsabile della manipolazione delle schede elettorali” e chiede l’apertura di un’indagine “finalizzata all’accertamento dei fatti e all’identificazione dei responsabili delle condotte innanzi descritte”.

Il presidente del Collegio Ipasvi chiude l’atto di denuncia manifestando la disponibilità “a consegnare le schede elettorali falsificate in proprio possesso sigillate in plico dal seggio e chiede che le stesse siano sottoposte a sequestro probatorio in quanto corpi di reato”. Non da ultimo Andreula chiede che sia compiuta una consulenza “onde accertare l’identità della scrittura su ciascuna delle schede e la paternità della firma”.