Nuova tegola per il sindaco di Altamura Giacinto Forte. A luglio il primo cittadino, attualmente sospeso dalla carica, era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari su presunte tangenti ricevute da amministratori di alcuni Comuni della provincia. Adesso, invece, è stato rinviato a giudizio perché accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Lillino Colonna, ex consigliere comunale di Altamura.

I fatti risalgono al 2015 e riguarderebbero alcune frasi di Forte dirette al suo avversario politico Colonna, candidato consigliere in una lista contrapposta, durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative di Altamura. Da questi presupposti è partita la querela da parte di Lillino Colonna, difeso dall’avvocato Stella Rita Sardone, che si è anche costituito parte civile. L’udienza preliminare che si è tenuta mercoledì 18 ottobre ha sancito il rinvio a giudizio per il sindaco di Altamura.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, dottor Giovanni Abbatista, Forte con le sue dichiarazioni avrebbe “volontariamente insinuato nell’opinione pubblica altamurana il sospetto di una collusione tra Colonna e personaggi di rilevante spessore criminale”. per il gip, il primo cittadino “nel corso delle interviste rilasciate ad alcune emittenti locali e mediante la pubblicazione di un post sulla bacheca Facebook Giacinto Forte Sindaco, ha offeso la reputazione di Colonna Michele”.

Sempre secondo il giudice, infatti, Forte avrebbe “espressamente dichiarato che in sua abitazione di Altamura (di Colonna, ndr) vi era una delle sedi della società Anyacque s.r.l. che vedeva partecipare alla correlativa compagine il boss Felice Maniero (‘Mala del Brenta’)”. Anyacque era un’azienda attiva in tutta Italia che si occupava di realizzare e vendere sistemi di filtraggio dell’acqua.

Il 12 novembre 2011 la società aveva richiesto l’autorizzazione per il posizionamento di 11 cassette di distribuzione automatica di acqua depurata anche nel territorio di Altamura ricevendo, nel febbraio 2012, delibera di giunta con parere favorevole. Il progetto, però, non fu mai realizzato. Non solo, Lillino Colonna, facendo parte all’epoca della minoranza e non ricoprendo alcuna carica all’interno del governo cittadino, non poteva influire in maniera determinante sulle scelte della giunta comunale.