Tornano ad essere a rischio le palme del lungomare di Bari, la cui salute è messa a repentaglio da una vecchia conoscenza della fauna locale: il punteruolo rosso. Proveniente dall’Asia orientale, il pericoloso coleottero produce larve che scavano vere e proprie gallerie all’interno del tronco della pianta.

Già nell’autunno del 2008, più di cento palme furono abbattute in diverse zone del Salento, per via dei danni irreversibili provocati dal punteruolo, i cui sintomi si manifestano tardivamente, provocando un vistoso appassimento delle foglie, e una graduale perdita di stabilità del tronco che porta la palma a ripiegarsi su se stessa.

A complicare la situazione sono le difficili possibilità d’intervento sulle piante malate, stando all’elevato costo dei prodotti chimici utili alla cura, che vanno dai 200 ai 250 mila euro per pochi millilitri di prodotto. Apparentemente, la più concreta opportunità è quella di fare prevenzione agendo sulle palme ancora sane e abbattere in breve tempo quelle già infettate.

Gli abitanti del lungomare si stanno già mobilitando, al grido di “Tuteliamo il verde”. Cosimo Diana, in qualità di rappresentante dei vari comitati del quartiere murattiano, ha lanciato una campagna sui social network, chiedendo il pronto intervento delle istituzioni per tutelare un bene comune della città.