Circa un anno fa per il figlio di Vincenzo Lanzone si balenava la prospettiva di un posto “fisso”, erano i tempi in cui l’Amtab bandiva il concorso per ausiliari della sosta, gli addetti alla verifica dei grattini, tra le altre cose, giusto per capirci.

“Ha partecipato prima alla preselezione – ci ha detto Vincenzo – piazzandosi ventesimo su oltre mille candidati, un ottimo risultato che però non dava punteggio per la graduatoria finale”.

“A seguire c’è stata la prova scritta, dove si è piazzato primo su cento – ha aggiunto Lanzone – e poi il colloquio orale. Tre domande a cui mio figlio non ha fatto scena muta. Per passare bisognava prendere un punteggio minimo di 18, ma è stato ritenuto non idoneo. Praticamente, dopo le prime prove brillanti, non ha raggiunto nemmeno il minimo”.

“Non perché si tratta di mio figlio – ha commentato – e nemmeno perché io sono dipendente Amtab, certo non gli spettava di diritto per questo motivo il posto, però qualcosa di strano è successo. Come prevede il regolamento, ci sarebbe dovuto essere il sorteggio tra i candidati per chi doveva essere esaminato, e invece non si è fatto, come risulta dai verbali”.

Già l’anno scorso Vincenzo Lanzone andò a parlare col direttore generale Lucibello, anche con toni accesi, denunciando le presunte irregolarità al concorso, ma a quanto pare nulla è successo, tanto che in questi giorni sono comparse facce nuove in azienda, segno che tutto è andato avanti come se niente fosse.

“Ci siamo anche rivolti a un avvocato, ma per presentare ricorso al Tar – ha ammesso sconsolato – ci vogliono 5mila euro e io non me la sono sentita”.