Un martedì di ordinaria follia ad Adelfia. L’episodio è l’emblema dell’intolleranza che si respira ovunque. Siamo in secondo vico di via Conenne, mancano pochi minuti alle 19: un residente, con in macchina due figli piccoli, sta per svoltare nel vico. L’uomo non può raggiungere il cancello del garage condominiale perché c’è un’auto in divieto di sosta mentre l’unico posto per disabili è occupato abusivamente.

L’impazienza aumenta. Il residente mette la testa fuori dal finestrino e inizia a sbraitare. L’automobilista è in divieto da pochi minuti: deve recuperare moglie e figlio adolescente dal centro di fisioterapia a due passi da un bar. Il ragazzino cammina a fatica con le stampelle mentre le urla attirano sempre più persone. A quel punto il residente perde le staffe, si ferma a ridosso dell’altra auto e prende per la gola l’avversario: volano schiaffi e parolacce, fino a quando l’automobilista aggredito si sposta per far passare il residente. Quest’ultimo, non contento riparte con offese e parolacce, sulle quali questa volta l’aggredito decide di non soprassedere: si scatena il putiferio, con l’intervento dei Carabinieri e della Polizia Locale.

Un indegno teatrino davanti a decine di persone, ma soprattutto sotto gli occhi dei due figli dell’aggressore, rimasti nel frattempo in auto. Non essendoci più rispetto per nessuno, sarebbe il caso che la Municipale facesse rispettare il posto per disabili costantemente abusato, potrebbe essere una soluzione almeno per le persone disabili che, anche temporaneamente, si recano in quel vicolo per raggiungere il centro di fisioterapia. Un po’ di tolleranza, almeno nei confronti di chi ha reali necessità, invece, sarebbe la soluzione definitiva. Un’utopia.