“Abusavano del proprio ufficio procurando intenzionalmente un danno ingente, al professore in odontoiatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari”. È, in sintesi, il risultato della conclusione delle indagini comunicate il 9 maggio scorso ai quattro indagati dal sostituto procuratore della Repubblica, Antonino Lupo. La notizia era stata anticipata da Antenna Sud.

Si tratta di quattro dirigenti del Policlinico di Bari: il direttore generale Vitangelo Dattoli; il responsabile del procedimento in questione, Antonio Roselli; l’ex direttore amministrativo, oggi direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro; il direttore sanitario, Alessio Nitti. A detta di Inchingolo, quello messo in atto dal direttore generale, in concorso con gli altri tre dirigenti, è stato un ingiustificato accanimento. La prova, secondo quanto denunciato dal professore, sarebbe palese e contenuta negli atti allegati alle 23 pagine della denuncia presentata in Procura.

Tutto nasce il 29 e 30 settembre del 2008, quando Striscia la Notizia manda in onda un servizio sul professor Inchingolo, accusato di assentarsi durante i turni di guardia notturna e di far prescrivere ai pazienti terapie dagli specializzandi. A quel punto arrivarono le temporanee sospensioni dal servizio da parte dell’Università degli Studi e dall’Ordine dei Medici di Bari.

Temporanee perché ad Inchingolo fu tolto ogni addebito dopo aver accertato l’insussitenza delle accuse. L’unico ad andare avanti nella “punizione” fu il direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli, nonostante anche la Commissione d’Indagine da lui stessa istituita scagionasse Inchingolo. Da quel momento il professore ha iniziato una battaglia a suon di carte bollate, ma nonostante il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale, quello del Consiglio di Stato ed i solleciti fatti recapitare anche da un giudice, il Policlinico non ha mai fatto un passo indietro, restituendo ad Inchingolo quanto dovuto, anzi, le determine di interdizione firmate da Dattoli sono aumentate.

Il pronunciamento del sostituto procuratore è un altro passo in avanti nella battaglia del professor Inchingolo, convinto delle sue ragioni al punto da aver rifiutato una transazione giudicata inaccettabile. La storia si fa sempre più complicata, così come aumentano i soldi pubblici impiegati in tutti questi anni dal Policlinico per dare seguito ad una posizione disconosciuta oggi anche dal sostituto procuratore.

In assenza di un dietrofront da parte di Dattoli e dei firmatari di quei provvedimenti contro Inchingolo, bisognerà solo aspettare se un altro giudice stabilirà il rinvio a giudizio dei quattro.