Pasquale Ciccarelli poteva far entrare la cognata e gli altri tre ospiti dentro l’abitazione comunale all’interno dello Stadio San Nicola, la stessa in cui vive da trent’anni. Ovvio che quelle persone possano aver visto da lontano il terreno di gioco. Il collegio arbitrale dà ragione al custode dello stadio e condanna l’FC Bari al pagamento delle spese.

Il presidente della compagine biancorossa, Cosmo Giancaspro, sosteneva che il custode avesse violato le regole facendo entrare quattro “estranei” all’interno del San Nicola. Nei confronti dell’uomo pare che la FC Bari stia esercitando continue pressioni, anche con un precedente richiamo ufficiale, poi non andato avanti. L’obiettivo, ormai chiarissimio, è costringere l’uomo e la sua famiglia a lasciale l’immobile. Il gol messo a segno da Ciccarelli complica e non poco l’obiettivo dell’FC Bari e del presidente Giancaspro. A questo punto sarebbe il caso che a scendere in campo fosse il finora silente Comune di Bari, proprietario dell’immobile di cui Giancaspro sta tentando di avere la concessione per 99 anni.

L’avvocato della famiglia Ciccarelli, Antonio D’Alesio, è convinto che il suo assistito abbia acquisito l’uso capione del diritto abitativo, non di quell’abitazione. Comune ed FC Bari, senza colpi bassi e azioni di mobbing dunque, dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo nel tentativo di trovare una soluzione ed assicurare ai Ciccarelli un’altra sistemazione.

Il fatto che la famiglia occupi da trent’anni in maniera pacifica, continuativa e pubblica l’immobile è noto a tutti, anche al Comune di Bari che ha concesso la residenza. Residenza rifiutata, invece, allo stesso Giancaspro. Esattamente com’è nota l’occupazione dei Ciccarelli, è altrettanto evidente che Giancaspro miri ad avere la concessione dello stadio per 99 anni priva di ogni problema, compresa la rogna del custode. Sarebbe opportuno risolvere la faccenda prima di cedere lo Stadio nelle mani di Giancaspro, come appare inevitabile.