Foto di repertorio

L’incidente sul lavoro capitato ieri pomeriggio a una vigilessa della Polizia Locale di Bari ha fatto esplodere il caso diplomatico, con i sindacati pronti a rivendicare maggiore sicurezza sul posto di lavoro. Una guerra costante fatta di poche vittorie e molte frustranti sconfitte. L’agente, nel bel mezzo dell’acquazzone che si è abbattuto sulla città, insieme al collega ha deciso di ripararsi nel sottovia duca degli Abruzzi.

Nel tentativo di mettere la pesante moto sul cavalletto, complice stivali ed asfalto bagnati, è successo l’irreparabile: il ginocchio sinistro ha fatto crack. Subito il trasporto in ospedale, alla Mater Dei, dove l’agente sarà sottoposta ad un intervento chirurgico nelle prossime ore, con diverse settimane di convalescenza.

Niente di particolarmente rilevante, non fosse che c’è un però. Un vecchio accordo sottoscritto dal vecchio comandante della Municipale, Stefano Donati, stabilirebbe che in caso di pioggia imminente, proprio come successo ieri, gli agenti in moto si muovano con le auto. Nonostante la pioggia in arrivo, ieri pomeriggio, i motociclisti della Polizia Locale sono stati fatti uscire ugualmente, salvo poi essere richiamati nella sede del Comando, a Jpaigia, per auto munirsi.

Alla vigilessa e al collega, il cambiamento dell’ordine di servizio è arrivato quando ormai era in corso il nubifragio. Essendo nella zona di piazza Sant’Antonio, i due hanno deciso di ripararsi nel sottovia. A quel punto l’infortunio e il mare di polemiche sulla scarsa sicurezza garantita agli agenti, non solo per via del mancato rispetto di certi accordi, ma anche a causa dei mezzi non sempre adeguati e più in generale di alcune dotazioni non all’altezza. Auguriamo pronta guarigione all’agente, con la speranza che prima o poi l’amministrazione comunale capisca quanto sia fondamentale per la tutela della città à la pubblica sicurezza il Corpo della Polizia Locale.