“Insegnare comportamenti positivi per la convivenza sociale”. Si è difesa così, davanti al giudice, una delle due maestre dell’asilo “Arcobaleno” di Santo Spirito imputate di maltrattamenti su 15 bambini. In totale sarebbero 37 gli episodi di presunti maltrattamenti che portarono anche all’arresto delle due maestre.

La donna, sospesa dal servizio così come la sua collega, è a piede libero dopo una detenzione domiciliare di circa tre mesi cominciata nel maggio 2016 e ha scelto di sottoporsi ad interrogatorio durante il processo con rito abbreviato in corso dinanzi al gup Rosa Anna De Palo.

Agli atti del processo c’è anche una lettera inviata dalle imputate, alcune settimane prima dell’arresto, alla dirigente scolastica in cui spiegavano che nei confronti di alcuni bambini ritenuti “prepotenti ed esuberanti” era stato necessario ricorrere al cosiddetto “metodo della punizione”.

Diversa, invece, la versione degli investigatori. Secondo il pubblico ministero, infatti, le due docenti avrebbero esercitato vera e propria violenza fisica e psicologica sui piccoli con “schiaffi, colpi sferrati su tutto il corpo, strattonamenti, pedate e calci”. Ma non solo, ci sarebbero stati anche “l’immobilizzazione delle mani finalizzati a costringere i bambini a stare fermi, trascinamenti lungo il pavimento, colpi dietro la nuca e una serie di terribili vessazioni e torture psicologiche con urla, minacce e gravi ingiurie”.