Savinuccio Parisi, capo dell’omonimo clan del quartiere Japigia a Bari, è stato assolto dalla Corte d’appello di Bari, era accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. La Corte ha inoltre dichiarato il non luogo a procedere per l’accusa di associazione finalizzata al contrabbando di sigarette in quanto il boss è già stato condannato per gli stessi fatti in un altro processo. Infine, ha dichiarato prescritti i singoli episodi di contrabbando risalenti agli anni Novanta.

I fatti contestati risalgono a circa 20 anni fa, quando tutto ha preso piede dopo le dichiarazioni di Pietro Losurdo, prima braccio destro di Savino Parisi e poi pentito. In primo grado, nell’ottobre 2005, il boss fu assolto dall’accusa di associazione finalizzata al traffico
di droga e condannato per il contrabbando di sigarette a sette anni di carcere.

In appello, cinque anni dopo, la condanna fu aumentata a otto anni e sei mesi perché i giudici lo ritennero colpevole anche di aver gestito il traffico di droga per circa un decennio. La Cassazione nel 2012, accogliendo il ricorso dei difensori Raffaele Quarta e Rubio Di Ronzo, annullò con rinvio: il processo di appello bis si è concluso senza alcuna condanna per il capo clan.