L'area devastata a Gioia

Brutto periodo per il territorio murgiano. Due operazioni dei Carabinieri Forestali hanno infatti portato alla luce gli ingenti danni riportati dal territorio per colpa della mano dell’uomo. A Ruvo di Puglia i militari, hanno sequestrato all’interno del Parco dell’Alta Murgia un’area di nove ettari nella quale erano state abbattute abusivamente 600 querce della specie ‘Roverella’, tipiche della zona, accatastate poi sul posto. Tre persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria in qualità di proprietari ed esecutori materiali dei lavori abusivi.

L’area sequestrata è in località ‘Lama delle grotte’ e le piante abbattute avevano un diametro variabile tra 10 centimetri e 40 centimetri. Dagli accertamenti è emerso che per i lavori di sradicamento eseguiti non erano state rilasciate le autorizzazioni paesaggistiche e ambientali e neppure il nulla osta dell’ente Parco. Per il Coordinatore territoriale carabinieri per l’ambiente, capitano Giuliano Palomba, “l’attività di controllo effettuata su un’area impervia ha permesso di tutelare una porzione di territorio ad elevata vocazione ambientale, evitando evidente danno all’ecosistema”.

I Carabinieri Forestali, nei pressi della località Montursi-Murgia Marzagaglia a Gioia del Colle, hanno posto sotto sequestro un’area della superficie complessiva di 1.000 metri quadrati interessata da lavori di dissodamento di “area boscata” e frantumazione del sub strato di roccia calcarea con mezzi meccanici.

Le indagini hanno permesso di accertare la natura abusiva dei lavori, in quanto posti in essere in assenza delle prescritte autorizzazioni paesaggistiche ed ambientali, considerato il particolare pregio naturalistico, paesaggistico e ambientale del sito. Nell’area è stata purtroppo eliminata la vegetazione naturale ivi radicata, costituita da essenze quercine di roverella (Quercus pubescens) e macchia mediterranea tipiche del paesaggio rurale e agrario della Murgia barese.

L’area è una Zona di Protezione Speciale nonché Sito di Importanza Comunitaria della Rete Ecologica Natura 2000 soggetta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. Per quanto compiuto, il responsabile è stato deferito all’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Bari.