Le indagini dei Carabinieri del Nas sul presunto malcostume di alcuni infermieri del reaparto di Emofilia del Policlinico di Bari, unitamente a ciò che stiamo man mano scoprendo sulle prestazioni domiciliari fatte in nero, creano non poco imbarazzo a un sistema pieno di metastasi su cui non si è voluto intervenire prima.

Dopo aver sentito il segretario territoriale della FSI, Francesco Balducci, abbiamo parlato della questione con Saverio Andreula, presidente del Collegio Ipasvi di Bari. Nell’intervista le sue considerazioni in merito alla circolare regionale del 24 febbraio 2014; al protocollo che regola i cosiddetti prelievi estemporanei in altre regioni italiane, per esempio in Lombardia; alle esigenze di chi non può raggiungere ospedali e strutture accreditate, ma anche l’auspicio di riuscire a mettere attorno allo stesso tavolo i soggetti interessati in modo da eliminare le prestazioni in nero e non regolate. Una prassi che purtroppo non coinvolge solo gli infermieri.

Andreula, nel caso le indagini dei Carabinieri dovessero far emergere pratiche illecite, è pronto ad avviare procedimenti disciplinari nei confronti degli infermieri coinvolti.

La prima notizia ufficiale di un certo interesse è la circolare inviata ieri dalla Asl Bat al direttore SIMT e al direttore dell’unità Operativa di Patologia Clinica di Andria, Eugenio Peres e Luigi Ceci; ai responsabili UOSD Patologia Clinica di Barletta e Bisceglie-Trani, Elisabetta Caprioli ed Emilia Chiancone, oltre che ai direttori delle Direzioni Mediche Francesco Doronzo, Stefano Porziotta e Andrea Sinigaglia. L’oggetto è una circolare con gli adempimenti in merito ai prelievi domiciliari.