Solo qualche settimana fa ci siamo occupati della questione della sosta gratuita di 15 minuti all’aeroporto di Bari: l’idea di cancellarla, almeno in alcune zone dello scalo, aveva causato una vera e propria rivolta tale da far fare un passo indietro a chi gestisce l’Aeroporto.

Da qualche giorno, però, è nato un nuovo problema: al Karol Wotyla hanno chiuso la cassa manuale. Si tratta, in sostanza, dello sportello dove veniva effettuata qualsiasi procedura che riguarda i parcheggi: pagamenti, fatture, perdite biglietto, ingressi errati, biglietti illegibili, informazioni generiche e quant’altro.

Tutte le operazioni, adesso, devono essere espletate da un grande (e unico) “totem” interattivo, posto all’esterno dell’area arrivi, all’entrata del parcheggio coperto. In pratica tutti gli utenti dell’aeroporto, ovunque parcheggino, ora devono passare obbligatoriamente da qui.

La procedura telematica, però, non è così breve: in alcuni casi serve anche la scansione dei documenti, l’inserimento del numero di targa e l’emissione della fattura. Non c’è solo chi deve pagare i semplici “due euro” della prima ora di sosta, ma anche tantissimi utenti che hanno parcheggiato l’auto per uno o più giorni. Per non parlare di chi ha diritto a sconti grazie a particolari tessere, gli invalidi (il cui pagamento deve essere azzerato) o chi rende involontariamente illeggibile o perde il proprio biglietto.

Da quanto ci è stato raccontato, almeno per ora, ci vogliono dai pochi minuti minuti a persona (se tutto fila liscio) fino anche a 10-15 minuti a testa nei casi più complessi. Se contiamo che a Bari, mediamente, solo per la sosta breve entrano ogni giorno oltre 3500 vetture, i conti sono presto fatti. Negli ultimi ultimi giorni si crea spesso il caos.

L’intera utenza adesso si riversa verso questo totem causando lunghe code e disagi. Da quanto raccontano molti utenti “irritati”, nelle ore meno trafficate, te la puoi cavare in poco meno di un quarto d’ora, nelle ore più “calde”, in particolari quelle serali e nei weekend, c’è gente che attende anche 30-45 minuti per il proprio turno. Alcuni utenti dovevano fare fattura del biglietto perso e azzeramento disabili e, non sapendo come fare, chiedevano aiuto l’uno all’altro. Un’altra persona, senza aver usufruito di nessun servizio, avrebbe pagato 69 euro.

Immediata è scattata la protesta, e i primi ad essere oggetto degli “improperi” sono proprio quegli addetti, incolpevoli, che prima erano impegnati in cassa. C’è gente che non solo deve “sganciare” dai 18 ai 54 o più euro ma che appena sceso dall’aereo deve farsi anche mezz’ora di coda per uscire dall’aeroporto.